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Politici come Nicola Zingaretti e Elly Schlein hanno sottolineato l'importanza di garantire diritti e libertà individuali, criticando approcci che potrebbero limitare l'autonomia dei cittadini in nome di uno Stato etico. Politici come Giuseppe Conte e altri membri del M5S hanno sottolineato l'importanza di proteggere i diritti dei cittadini e di evitare interventi eccessivi di uno Stato etico. Matteo Salvini ha parlato di una visione di Stato che impone valori e norme, sottolineando la necessità di difendere l'autonomia dei singoli e delle comunità locali dallo Stato etico. In Forza Italia, diversi esponenti hanno espresso preoccupazioni riguardo all'idea di uno Stato etico, soprattutto in contesti che coinvolgono la libertà individuale e la proprietà privata. Giorgia Meloni ha sottolineato l'importanza della famiglia, delle tradizioni e dell'autonomia dei cittadini, ritenendo l'idea di Stato etico una minaccia. All'inizio del secolo scorso i gran parte dei politici italiani si esprimevano a favore della limitazione delle libertà delle persone in nome degli interessi dello Stato etico. All'inizio di questo millennio il pensiero unico che unisce la politica italiana è che lo Stato etico sia una minaccia. Questa uniformità di pensiero della classe dirigente italiana che, a seconda delle mode, modifica la propria interpretazione di Stato etico, svela molto su cosa intende l'Ideologia Italiana per diritti dei cittadini e doveri dello Stato.
Yuk Hui esplora una prospettiva di pensiero post-europeo, partendo dal concetto di Heimatlosigkeit, (senso di essere senza patria) e dalla crescente condizione di "diventare senza patria". Contrariamente all’idea di un ritorno impossibile alla patria (Heimat), Hui sostiene che il pensiero deve iniziare dal punto di vista di diventare senza casa, il che implica una condizione post-europea.