054 Il catalogo Göring
20240501 Una collezione di arte e di sangue Hermann Göring, oltre a essere stato il braccio destro di Hitler, era un impareggiabile collezionista d’arte, tanto da accumulare, nel corso della sua vita, quasi 1800 opere per lo più sottratte alle famiglie ebree perseguitate e spedite nei campi di concentramento. Göring possedeva tele di Renoir, Botticelli, Tintoretto, Leonardo da Vinci, Dürer, Cranach, Velasquez, Monet, van Gogh, esposte nella sua immensa residenza fuori Berlino o stipate in altri luoghi. È quanto emerge dal catalogo in cui il gerarca nazista annotava meticolosamente ogni sua nuova requisizione, un catalogo scoperto dai soldati francesi tra i suoi effetti personali alla fine della Seconda guerra mondiale e poi conservato nei meandri degli archivi diplomatici francesi. Un documento che testimonia di una delle peggiori razzie di opere d’arte della storia oltre che dell’avidità di un collezionista disposto a tutto pur di ottenere quello che voleva. Il Catalogo Göring, pubblicato nel 2015 presso Flammarion, se da un lato riapre le ferite dei discendenti delle famiglie ebree depredate delle loro collezioni e poi spedite nelle camere a gas, dall’altro permetterà, si spera, di ritrovare qualche opera perduta.