Intelligenza Artificiale

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Oltre l’Homo Sapiens: come l’IA sta creando una nuova specie
Oltre l’Homo Sapiens: come l’IA sta creando una nuova specie

Oltre l’Homo Sapiens, come l’IA sta cambiando il mondo Immagina un mondo dove non ci sono solo gli esseri umani, ma anche nuove “specie” create dalla tecnologia! Un articolo interessante spiega come l’intelligenza artificiale (IA) stia cambiando tutto, creando tre tipi di “esseri”: gli umani (cioè noi), la specie digitale (macchine super intelligenti) e la specie ibrida (un mix di umano e tecnologia). Ecco i punti principali in modo semplice:

1 Gli umani (Homo Sapiens): Siamo noi, con la nostra capacità di pensare, parlare e adattarci. Ma oggi vogliamo essere più che umani, quasi come “supereroi” grazie alla tecnologia. Però c’è un problema: le macchine stanno iniziando a fare cose che prima facevamo solo noi, come lavorare in banca o in ospedale. Questo ci fa chiedere: “Quale sarà il nostro ruolo in futuro?”

2 La specie digitale: Sono le intelligenze artificiali, come i chatbot che usi per chattare o i sistemi che aiutano le aziende. Non sono solo strumenti, ma quasi come “compagni” che pensano da soli! Per esempio, l’azienda Salesforce usa un’IA chiamata Agentforce per rispondere ai clienti, e lo fa così bene che le persone sono contente quanto con un umano, ma più veloce!

3 La specie ibrida: È il futuro, dove umano e macchina si fondono. Pensa a Neuralink, un progetto che vuole collegare il nostro cervello ai computer. È come nei film di fantascienza, tipo Star Trek o Elysium, dove gli umani usano la tecnologia per diventare più forti o intelligenti.

Sfide da affrontare:

• Chi siamo davvero? Se ci mescoliamo con le macchine, come capiamo chi comanda: noi o loro?

• Rischi: L’IA può fare cose fantastiche, ma se usata male potrebbe creare problemi.

• Etica: Dobbiamo decidere come usare queste tecnologie senza perdere ciò che ci rende umani.

In breve: L’IA sta creando un futuro emozionante ma complicato, con nuove “specie” che cambieranno il modo in cui viviamo, lavoriamo e pensiamo. Per non perderci, dobbiamo usarle in modo intelligente e responsabile!

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Oltre l’Homo Sapiens: come l’IA sta creando una nuova specie
Editori italiani (Fieg) contro l’AI di Google: ecco le basi del reclamo Agcom
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Il reclamo presentato da Fieg alla Agcom apre un nuovo fronte europeo contro il servizio di ricerca con AI generativa di Google (AI overviews - Ai Mode). In gioco non è solo il traffico perso dagli editori, ma il controllo sull’accesso all’informazione e la sostenibilità del giornalismo. La decisione, sulla base del digital services act, può fare scuola in questi casi
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Codice del Futuro: etica e regole per un’IA a misura d’uomo
Codice del Futuro: etica e regole per un’IA a misura d’uomo

Immagina che l’intelligenza artificiale (IA) sia come un super robot che aiuta le persone a fare un sacco di cose: guidare auto, rispondere a domande, o anche creare musica! Però, come ogni cosa potente, l’IA deve essere usata in modo giusto e sicuro, altrimenti potrebbe creare problemi. L’articolo “Codice del Futuro: etica e regole per un’IA a misura d’uomo” parla proprio di come fare in modo che l’IA sia uno strumento utile per tutti, senza diventare un problema. Dice che servono tre cose principali: regole chiare, aziende che si comportano bene e persone che capiscono come funziona l’IA.

Le regole, come l’EU AI Act (una legge europea), servono per dire cosa l’IA può e non può fare, un po’ come le regole che hai a scuola. Poi, le aziende che creano IA devono pensare non solo ai soldi, ma anche a come la loro tecnologia può aiutare le persone senza fare danni. Infine, i cittadini (cioè noi!) dobbiamo conoscere l’IA per usarla in modo intelligente e non lasciarci “comandare” da lei. L’idea è che l’IA deve essere un nostro amico, non il nostro capo! L’articolo parla anche di un “Codice del Futuro”, che non è un libro vero e proprio, ma un insieme di idee e regole che si stanno creando in tutto il mondo (per esempio, da organizzazioni come l’UNESCO) per far sì che l’IA sia sicura, giusta e utile. È come un grande progetto globale per assicurarci che la tecnologia migliori la nostra vita senza creare problemi.

Regole etiche per l’IA menzionate nell’articolo L’articolo non elenca regole specifiche, ma sottolinea l’importanza di principi etici per l’IA, che si possono dedurre dal contesto e dal riferimento a normative come l’EU AI Act e a organizzazioni come UNESCO e OECD. Ecco le regole etiche implicite necessarie per un’IA “a misura d’uomo”:

1 Sicurezza: L’IA deve essere progettata per non fare del male alle persone, né fisicamente né creando situazioni pericolose (per esempio, un’IA che guida un’auto deve evitare incidenti).

2 Trasparenza: Le aziende devono spiegare come funziona l’IA, così le persone possono capire cosa fa e perché prende certe decisioni.

3 Giustizia: L’IA non deve discriminare nessuno, per esempio trattando diversamente le persone in base al loro genere, età o provenienza.

4 Responsabilità: Chi crea o usa l’IA deve prendersi la responsabilità di quello che fa, come quando sbagli qualcosa e devi rimediare.

5 Rispetto della privacy: L’IA non deve spiare le persone o usare i loro dati personali senza permesso.

6 Umanità al centro: L’IA deve essere uno strumento per aiutare le persone, non per sostituirle o controllarle.

7 Partecipazione dei cittadini: Le persone devono essere informate sull’IA e avere voce in capitolo su come viene usata, così non diventa una cosa che “comanda” senza il nostro controllo.

Queste regole vengono promosse da leggi come l’EU AI Act e da principi etici di organizzazioni internazionali, per fare in modo che l’IA sia sempre al servizio dell’uomo!

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IA, obbligo di informativa per i professionisti: trasparenza o adempimento inutile?
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ChatGPT introduce promemoria per le pause e nuove funzioni per il benessere mentale
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“Abbiamo costruito ChatGPT per aiutarti a prosperare in tutti i modi che desideri. Per fare progressi, imparare qualcosa di nuovo o risolvere un problema e poi tornare alla tua vita. Il nostro obiettivo non è catturare la tua attenzione, ma aiutarti a usarla bene”.

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