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20250600 . Nei paesi europei, la soglia di sostenibilità delle spese per la casa (inclusi affitto o mutuo, utenze e costi accessori) viene comunemente valutata in base al rapporto tra tali spese e il reddito disponibile del nucleo familiare. Tuttavia, le principali fonti ufficiali europee (Eurostat, Parlamento Europeo, OCSE) utilizzano come soglia critica il 40% del reddito disponibile: se una famiglia spende più di questa quota, si trova in una situazione di “housing cost overburden”, ovvero di sovraccarico dei costi abitativi. Eurostat definisce il tasso di sovraccarico dei costi abitativi come la percentuale di popolazione che vive in famiglie dove le spese per la casa superano il 40% del reddito disponibile netto. OCSE e altre istituzioni internazionali adottano la stessa soglia per identificare situazioni di disagio abitativo. La soglia di sostenibilità il 20-30% del reddito. Viene spesso citata da associazioni di categoria, analisti e operatori del settore immobiliare come “buona pratica” o riferimento prudenziale per la sostenibilità economica delle famiglie ma non ha valore normativo o statistico a livello UE. Le città dove una quota significativa di famiglie supera la soglia del 40% del reddito per le spese abitative sono principalmente: Atene (Grecia): oltre il 30% delle famiglie urbane spende più del 40% del reddito per la casa, il dato più alto in Europa. Copenaghen (Danimarca): circa il 22% delle famiglie urbane supera la soglia del 40%. Amsterdam e altre città olandesi: circa il 15% delle famiglie urbane è in situazione di sovraccarico. Roma, Milano e altre grandi città italiane: la percentuale è più bassa ma comunque significativa, intorno all’8-9%. Altre città con criticità: Parigi, Barcellona, Berlino e Lisbona sono spesso citate tra le città con costi abitativi elevati rispetto ai redditi, anche se la percentuale di famiglie oltre la soglia del 40% varia e può essere inferiore rispetto ai casi di Grecia e Danimarca. https://txt.fyi/bc088c523956c735 biBRoss dixit