Università e partiti
Rifiuto dell'Ordine Accademico-Partitico e Adozione dell'Ontologia Lukácsiana.
La posizione di Costanzo Preve si configura come una critica radicale nei confronti di due istituzioni fondamentali della modernità contemporanea: la struttura universitaria postmoderna e le organizzazioni partitiche tradizionali. Preve ha sviluppato un pensiero critico che, pur mantenendo salde le radici nel marxismo, rifiuta l'integrazione nelle strutture accademiche ufficiali e l'allineamento con le organizzazioni comuniste istituzionali. Questo approccio non è solo una scelta personale, ma riflette una posizione filosofica ben definita, che trova le sue origini nell'ontologia di György Lukács.
L'Ontologia di Lukács come Fondamento Critico
György Lukács, filosofo ungherese di spicco nel panorama marxista, ha fornito una critica del capitalismo contemporaneo attraverso la sua nozione di "essere sociale". Questa ontologia dell'essere sociale costituisce il fondamento della realtà storica, permettendo una reinterpretazione del marxismo non come mera economia politica, ma come una critica ontologica che interroga le strutture stesse dell'essere sotto il capitalismo. In questo contesto, Lukács propone una visione del mondo che supera il riduzionismo economico, ponendo l'accento sull'importanza delle relazioni sociali e delle pratiche culturali.
Critica al Positivismo e al Determinismo Economicistico
Per Preve, l'adozione del metodo ontologico lukácsiano implica un rifiuto tanto del positivismo accademico quanto del determinismo economicistico che caratterizza la sinistra istituzionalizzata. La critica al contemporaneo, quindi, si trasforma in una forma di pensiero autonomo e critico, non subordinato alle gerarchie universitarie postkantiane. Questa autonomia intellettuale è fondamentale per Preve, poiché consente di sviluppare un'analisi che sfida le convenzioni accettate e promuove un approccio più complesso e articolato alla realtà sociale.
Riflessioni sulla Modernità e il Ruolo dell'Intellettuale
La posizione di Preve invita a riflettere sul ruolo dell'intellettuale nella società contemporanea. In un'epoca in cui le istituzioni accademiche e politiche tendono a omologare il pensiero critico, Preve propone un ritorno a una forma di filosofia militante, capace di interrogare le strutture di potere e di resistere alle logiche di mercato. Questo approccio è sostenuto da una vasta gamma di pubblicazioni accademiche che evidenziano la necessità di una critica radicale delle istituzioni contemporanee, richiamando l'attenzione su autori come Herbert Marcuse e Alain Badiou, che hanno anch'essi messo in discussione il rapporto tra filosofia, politica e società.