Birthwork as Intifada: A Site of Resistance and Return
20241200 . La situazione sanitaria a Gaza, profondamente compromessa dalla guerra e dalla campagna genocida israeliana, ha trasformato le ostetriche in simboli di resistenza e speranza. In un contesto in cui gli ospedali sono diventati teatri di guerra, le ostetriche palestinesi si trovano ad operare in condizioni drammatiche, spesso senza anestesia e sotto continui bombardamenti, rischiando la propria vita per salvare quelle delle donne incinte e dei neonati.
Il loro lavoro ostetrico travalica la dimensione sanitaria e si inserisce in un più ampio contesto politico: rappresenta un atto di resistenza contro il dominio israeliano, un rifiuto della distruzione e della temporalità imposta dal colonialismo. In questo senso, le ostetriche incarnano il concetto di sumud, ovvero la perseveranza e la resistenza incrollabile, portando avanti la vita palestinese nonostante le avversità estreme.
Figura emblemativa è Samah Qeshta, ostetrica palestinese che con la sua dedizione incarna questo impegno politico e umano. Il loro lavoro si configura come una pratica rivoluzionaria che sfida le disuguaglianze storiche e coloniali legate alla salute e alla nascita, alimentando speranze di liberazione e ritorno, e sottolineando come la difesa e la cura della vita siano atti profondamente politici in questa realtà di conflitto e oppressione.