Mohamed Hannoun
20251227 . Nel caso dell’arresto di Mohamed Hannoun e degli altri fratelli, la tesi investigativa appare francamente grottesca. Si sostiene che il terrorismo si finanzierebbe tramite bonifici bancari ordinari, completamente tracciati, intestati a una persona pubblica, costantemente esposta, attiva da anni alla luce del sole e sottoposta a controlli continui. È una ricostruzione che fa sorridere per quanto è poco credibile.
Le presunte “indagini in Palestina” non risultano tali: non emergono accertamenti autonomi, ma solo informazioni fornite da fonti israeliane, spesso non verificabili e già più volte rivelatesi false o strumentali. Su questa base si costruisce un impianto accusatorio che arriva a criminalizzare persino il sostegno umanitario, come dare da mangiare agli orfani o aiutare famiglie colpite dalla guerra.
Il paradosso è evidente: mentre si partecipa politicamente e diplomaticamente a un genocidio, si criminalizza chi svolge lavoro umanitario. Chi soccorre viene trattato come un criminale, mentre chi sostiene l’oppressione viene normalizzato. Un rovesciamento morale e giuridico inquietante.
Ancora più grave è il ruolo di una magistratura che, in questa vicenda, sembra oltrepassare il proprio perimetro, erigendosi a giudice della politica internazionale e improvvisandosi esperta di Medio Oriente, conflitto israelo-palestinese e diritto internazionale, sulla base di narrative politiche esterne.
Il tutto si inserisce in un quadro di evidente sudditanza dell’Italia verso Israele, che compromette l’autonomia delle istituzioni e la credibilità dello Stato di diritto. Questa vicenda non riguarda solo Hannoun: riguarda lo spazio democratico, la libertà di azione umanitaria e il diritto di dissentire.
La resa dei conti non sarà giudiziaria, ma storica, politica e morale.
[Davide Piccardo]
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Mohammad Hannoun è palestinese, ma ha anche la cittadinanza giordana: ha 63 anni e abita in Italia dal 1983, a Genova. È laureato in architettura.
Hannoun ha documentato gli incontri con Davide Tripiedi e Marco Bella del Movimento 5 Stelle, con Matteo Orfini del Partito Democratico (PD), con Stefano Fassina di Sinistra Italiana nel 2022 e con Laura Boldrini, ex presidente della Camera e deputata del PD.
Nel 2022 Hannoun ha tenuto una conferenza stampa alla Camera per presentare un report intitolato “Gerusalemme 2021, l’ebraicizzazione accende il confronto”, un incontro organizzato tra gli altri dal leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Nel 2023, sempre alla Camera, la deputata del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari ha permesso ad Hannoun di tenere una conferenza stampa per presentare un rapporto dell’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese.
