Come si è arrivati alla guerra Russia-Ucraina?
20230315 . I fattori che facevano temere una recrudescenza della crisi tra Russia e Ucraina, congelata dal 2014 nelle repubbliche indipendentiste del Donbass, erano molteplici. Già nel 2022, Mosca aveva dimostrato di non accettare l'allargamento della NATO al proprio “cortile di casa”, evidenziato dalla rioccupazione della Crimea otto anni prima, una regione strategicamente fondamentale per la Flotta del Mar Nero dopo la tumultuosa rivolta del Maidan che aveva allontanato il Presidente Janukovich da Kiev, sostituito da Poroshenko, visto come un partner scomodo dai russi. Per comprendere il percorso che ha portato all'offensiva russa, è necessario confrontarsi almeno con le Primavere Arabe del 2011, quando l'amministrazione Obama travolse il precedente status quo in Nord Africa e Medio Oriente, culminando con la rimozione di Gheddafi in Libia e il rovesciamento di Mubarak in Egitto per mano di Mohammed Morsi, legato alla Fratellanza Musulmana. Morsi fu poi sostituito da Abdel Fattah el Sisi, che riuscì a contenere l'avanzata jihadista, rimediando anche al malcontento della comunità cristiana copta. Nel frattempo, in Siria, luogo d'alleanza per la Russia, iniziarono le manifestazioni contro Assad, che si trasformarono in un conflitto aperto condotto dall'ISIS e da Al-Qaida. La crisi ucraina si presentò per la prima volta nel settembre 2013, quando una squadra navale russa mostrò la propria forza al largo della Siria per impedire un intervento degli Stati Uniti contro Assad, portando a un consolidamento della posizione russa. Solo tre mesi dopo, la crisi del Maidan si intensificò, culminando nella secessione della Crimea, ora sotto il controllo russo.
Le tensioni tra Stati Uniti e Russia si manifestarono anche a causa della dipendenza europea dalle forniture energetiche russe e della natura “euro-asiatica” della Russia, vista come una minaccia da parte delle potenze navali anglosassoni. Con il ritorno dei democratici negli USA all'inizio del 2021, Putin percepì immediatamente un cambio nel clima politico, richiedendo garanzie ufficiali per escludere un allargamento della NATO in Ucraina, avviso che non ottenne risposta. Entro la fine del 2021, la Russia schierò forze lungo il confine ucraino per dimostrare la propria fermezza. Così, giungiamo all'inizio delle ostilità a febbraio 2022, in una guerra tra eserciti moderni, diversa da quelle precedenti caratterizzate dalla lotta contro milizie irregolari. La Russia, all'inizio, dispiegò 160-180 mila soldati, per lo più coscritti, considerando la situazione più come un'esercitazione. Questo suggerirebbe che l'obiettivo iniziale non fosse un'invasione totale, ma piuttosto il conseguimento di obiettivi selettivi, per riequilibrare quanto accaduto nel 2014. Tuttavia, a causa di una sottovalutazione della forza pro-russa in Ucraina, questo piano fallì.
Nella primavera del 2022, dopo aver riorganizzato le forze trasferendole dal nord al Donbass e al sud, Mosca tentò di consolidare la propria posizione in determinati territori, ma con forze insufficienti per una guerra completa. Questa mancanza di risorse permise all'Ucraina, supportata da aiuti militari occidentali, di lanciare una controffensiva che nel settembre 2022 portò alla riconquista dell'Oblast di Karkiv. Di fronte a perdite significative, Zelensky esercitò pressioni sui governi europei, specialmente Germania e Francia, per rinforzare le forze armate ucraine con carri armati occidentali, riuscendo ad ottenere il consenso di Paesi come Polonia, Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti.
Questa è la situazione attuale: l'Unione Europea fallisce nel suo compito principale di garantire la pace in Europa, non avendo mai avuto un ruolo negoziale e limitandosi ad avallare le posizioni NATO. Se uno spazio negoziale esiste, è solo grazie alla Turchia, un membro NATO non europeo, che protegge i propri interessi nazionali. Guardando al futuro, ci sarà un dopoguerra difficile da affrontare, e ricostruire rapporti con la Russia sarà complicato dopo la chiusura totale operata nel corso della guerra, in una fase della storia segnata da molteplici errori russi e da esigenze di sicurezza da non sottovalutare.
Gen. di C.d'A. Marco Bertolini