I maggiori operatori privati della sanità in Italia
20250700 . I guadagni e i profitti dei 34 principali gruppi della sanità privata in Italia sono aumentati del 15,5% negli ultimi cinque anni, superando i 12 miliardi di euro. Questo incremento è attribuito allungate liste d'attesa del Sistema Sanitario Nazionale, che porta circa l'80% degli italiani a rinunciare e il 84% di loro a cercare assistenza privata per ridurre i tempi d'attesa, mentre il 13% non si fa curare affatto. Anche la situazione per i lavoratori degli ospedali non è rosea: il rapporto indica che gli organici sono insufficienti e che salari bassi per medici e infermieri spingono questi ultimi a cercare opportunità all'estero, con i medici italiani che guadagnano il 40% in meno rispetto ai colleghi olandesi o tedeschi, e gli infermieri mai più della metà rispetto ai belgi. Di conseguenza, l'Italia è in fondo alle classifiche di spesa pubblica e privata. A maggio, il Rapporto Annuale dell'ISTAT ha rivelato che circa sei milioni di italiani, ovvero uno su dieci, hanno evitato visite mediche o esami specialistici nell'anno precedente. L'associazione Cittadinanzattiva ha raccolto, da gennaio 2023 a maggio 2024, 24.000 segnalazioni di difficoltà nel prenotare visite, per via di liste d'attesa congestionate, contatti difficili con i centri di prenotazione e tempi di attesa inaccettabili. L'accesso alla sanità privata senza il supporto delle assicurazioni è aumentato dal 19,9% al 23,9% rispetto al 2023; Altroconsumo evidenzia che solo il 40% degli italiani è consapevole dell'esistenza di tempi massimi d'attesa per fissare visite ed esami. Tuttavia, tali regole non sono rispettate nel 52% dei casi per le visite e nel 36% per gli esami, che presentano attese medie di circa 105 giorni. Gli italiani che si rivolgono alla sanità privata hanno speso in media 138€. Per colmare la differenza tra investimenti pubblici e privati, l'Italia e i suoi cittadini dovrebbero aumentare la spesa annuale di circa 70 miliardi di euro.