Iran
20250614 . Israele possiede un arsenale nucleare sofisticato e non controllato a livello internazionale, non avendo firmato il Trattato di Non Proliferazione.
L'Iran, che secondo l'Agenzia internazionale per l'energia atomica non ha armi nucleari e accetta ispezioni, è visto come una minaccia.
L'Iran, una nazione ricca di storia e cultura, è caratterizzato da una complessa rete di dinamiche politiche, economiche e religiose che hanno plasmato il suo ruolo sulla scena internazionale. La maggior parte della popolazione iraniana professa lo sciismo, una delle principali correnti dell'Islam, introdotta nell'antica Persia durante l'invasione araba del VII secolo. Tuttavia, questa forma di Islam è stata spesso oggetto di critiche da parte di alcuni gruppi sunniti estremisti, come Osama bin Laden, che la considerano una forma di apostasia.
Nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, l'Iran ha vissuto un tentativo significativo di democratizzazione sotto la guida di Mohammad Mosaddeq. Mosaddeq cercò di nazionalizzare l'industria petrolifera del paese, fino ad allora controllata dal momopolio britannico dalla compagnia petrolifera anglo-iraniana. Questa decisione lo rese un eroe nazionale, ma provocò anche la sua caduta. Nel 1953, con la collaborazione tra il Regno Unito e la CIA statunitense, Mosaddeq fu deposto, aprendo la strada al governo autoritario di Mohammad Reza Shah Pahlavi. Il regime dello Shah, strettamente legato agli Stati Uniti, fu caratterizzato da una crescente repressione che culminò nella Rivoluzione Islamica del 1979.
La rivoluzione portò all'istituzione di un governo teocratico ostile agli Stati Uniti. Uno degli episodi più drammatici di questo periodo fu la crisi degli ostaggi presso l'ambasciata statunitense a Teheran, dove 66 cittadini americani furono tenuti prigionieri per oltre 14 mesi. Questo evento contribuì a deteriorare ulteriormente le relazioni tra Washington e Teheran. Da allora, gli Stati Uniti hanno adottato diverse strategie per indebolire l'Iran, tra cui il sostegno a gruppi controrivoluzionari, l'imposizione di sanzioni economiche e il tentativo di ostacolare lo sviluppo delle infrastrutture energetiche iraniane.
Durante la guerra Iran-Iraq (1980-1988), gli Stati Uniti fornirono supporto al regime di Saddam Hussein contro l'Iran. La pressione americana si intensificò ulteriormente sotto la presidenza di George W. Bush, che incluse l'Iran nell'"asse del male" insieme a Iraq e Corea del Nord. Bush accusò l'Iran di essere il principale sponsor statale del terrorismo globale e alimentò sospetti sul programma nucleare iraniano.
L'Iran possiede circa 125 miliardi di barili di riserve petrolifere comprovate, rappresentando circa un decimo delle riserve mondiali. L'estrazione e la lavorazione del petrolio costituiscono il fulcro dell'economia iraniana, con le esportazioni di petrolio che generano circa l'80% degli utili totali delle esportazioni e forniscono il 40-50% delle entrate governative. Proprio questa abbondanza di risorse naturali ha contribuito a sollevare preoccupazioni riguardo alla capacità attuativa del programma nucleare iraniano.
Nonostante le dichiarazioni ufficiali del governo iraniano in merito alla natura pacifica del proprio programma nucleare, molti paesi rimangono scettici.
Dal punto di vista iraniano, il possesso di una deterrenza nucleare rappresenta non solo una misura di sicurezza contro possibili attacchi – considerando la presenza delle truppe americane nei paesi vicini e della capacità offensiva israeliana – ma anche un mezzo per accrescere il proprio.
In risposta a queste preoccupazioni, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha emesso diverse risoluzioni esortando l'Iran a sospendere l'arricchimento dell'uranio.
Le tensioni rimangono alte e il futuro delle relazioni tra l'Iran, comunità internazionale e realtà ostili è sempre più incerto.
Poco prima di adesso.
Il 21 gennaio 2021, Jen Psaki dichiarò che gli Usa vogliono aumentare i vincoli nucleari all'Iran, costringendolo a limitazioni tali da rendere impraticabile anche il nucleare civile.
Israele, già da allora, considerava il programma nucleare iraniano una minaccia concreta. Netanyahu ha più volte minacciato di colpire i siti nucleari iraniani qualora gli Stati Uniti avessero optato per ripercorrere la strada degli accordi diplomatici.
Anche con l'amministrazione Biden, le probabilità di un attacco militare statunitense all'Iran sono rimaste basse, ma Israele ha sempre dichiarato che avrebbe potuto agire autonomamente in caso di una minaccia nucleare imminente.
Gli Stati Uniti mirano a costruire un'ampia coalizione anti-iraniana, al fine di favorire una controrivoluzione che riallinei il paese agli interessi occidentali, in particolare di USA, Regno Unito e Francia, i quali intendono riappropriarsi delle ingenti risorse del paese e inserire un importante cuneo nel cuore dell'Asia. Per questo motivo, il governo iraniano, a seguito dell'attacco israeliano, ha lanciato minacce a USA, Regno Unito e Francia.
Israele pensa a sé, gli USA e i suoi alleati pensano a sé, l'Iran pensa a sé... e tutti e tre hanno ragione.