Un punto di svolta pericoloso
20250603 . Le forze armate ucraine hanno recentemente condotto il più imponente attacco contro la Russia dall'inizio del conflitto, denominato "Operazione Web". Questa offensiva si è caratterizzata per un massiccio utilizzo di droni kamikaze, mirati a colpire obiettivi strategici russi di alto profilo. Tra gli obiettivi principali figurano la base aerea di Olenya, situata nella regione di Murmansk, e la base aerea di Belaya, nella regione di Irkutsk. Entrambe le strutture ospitano bombardieri strategici, capaci di trasportare armi nucleari e già impiegati in attacchi missilistici a lungo raggio contro l'Ucraina.
Fonti locali riportano esplosioni anche presso la base navale di Severomorsk, sempre nel Murmansk, sede della flotta russa del Nord. Parallelamente, gli ucraini hanno colpito due tratte ferroviarie nelle regioni di Bryansk e Kursk, provocando vittime civili. Sebbene non sia ancora possibile fornire un bilancio definitivo dell'operazione, è evidente che questa azione potrebbe avere ripercussioni significative sui colloqui previsti tra le delegazioni ucraine e russe a Istanbul.
Secondo il generale Marco Bertolini, esperto di operazioni militari internazionali, l'Operazione Web rappresenta un segnale chiaro che la partita strategica tra Ucraina e Russia rimane aperta. Gli attacchi alle tratte ferroviarie, definiti come operazioni contro "soft target", sono stati condotti con tecniche di sabotaggio da personale altamente addestrato. Diversamente, gli attacchi con droni sulle basi aeree russe richiedono una pianificazione meticolosa e una raccolta di informazioni dettagliate. Fonti ucraine affermano che l'operazione era in preparazione da oltre un anno e mezzo, sottolineando l'importanza della componente strategica e politica dietro questa scelta.
La tempistica dell'offensiva, immediatamente precedente ai colloqui di Istanbul, solleva interrogativi sulla volontà ucraina di presentarsi al "tavolo della pace" con un risultato strategico rilevante. Kiev ha dimostrato la propria capacità di colpire in profondità nel territorio russo, ma resta da vedere quale sarà la risposta di Mosca, considerando che molte delle "linee rosse" tracciate dal presidente Putin sono state oltrepassate.
Nonostante l'impatto significativo dell'Operazione Web sul piano strategico, essa non modifica direttamente il corso del conflitto sul terreno ucraino. Tuttavia, il ridimensionamento della capacità di deterrenza russa potrebbe indebolire Mosca nel confronto con l'Occidente. È importante ricordare che la Russia aveva già subito un colpo alla sua rete di allerta precoce ad Armavir senza reagire a livello strategico per evitare escalation incontrollabili.
L'attacco alle basi russe solleva anche interrogativi sul possibile supporto occidentale all'Ucraina. Secondo gli esperti, Kiev non dispone autonomamente delle risorse necessarie per condurre operazioni così complesse a grande distanza dal proprio territorio. L'impiego di strumenti avanzati di intelligence e tecnologia suggerisce un coinvolgimento indiretto degli alleati occidentali. Questo sposta il conflitto dal piano tattico a quello strategico, aumentando il rischio di un'escalation internazionale.
L'ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO ha ulteriormente complicato la posizione della Russia nel Baltico, trasformando la flotta di Kaliningrad in un'enclave vulnerabile in un'area ormai dominata dall'Alleanza Atlantica. Questa situazione accentua le tensioni geopolitiche e rende ancora più complesso il quadro delle relazioni internazionali.
Se il supporto occidentale si estendesse dal teatro ucraino al territorio russo, si configurerebbe un'azione offensiva diretta dell'Occidente contro la Russia. Tale scenario potrebbe spingere Mosca a rispondere in maniera strategica, con potenziali ripercussioni su Paesi NATO come Gran Bretagna, Francia e Germania, che forniscono supporto militare e intelligence all'Ucraina.
Alla luce degli ultimi sviluppi, i colloqui previsti a Istanbul rischiano di essere compromessi o trasformarsi in un momento di confronto chiarificatore. Tuttavia, resta alto il rischio di un'escalation difficilmente controllabile. La delegazione russa è già giunta in Turchia, ma l'incertezza sulla risposta di Mosca agli attacchi ucraini potrebbe influenzare significativamente l'esito delle trattative.