
Spiritualità
Domenica scorsa abbiamo parlato di impossibilità. E abbiamo visto che la impossibilità è già conseguenza di un errore. L'errore di cercare mele su un larice mi porta all'impossibilità di trovare le mele. Difetto d'intelligenza. Stoltezza. Quindi l'impossibilità è conseguenza di un errore, un errore d'intelligenza, è stoltezza. La stoltezza esclude le vergini stolte ed esclude la possibilità di entrare nel Regno di Dio. Quindi il Regno di Dio comprende peccatori, prostitute, ladri, le braccia della misericordia di Dio sono tanto grandi da accogliere tutto, eccetto una cosa sola: lo stolto, la stoltezza. Una stoltezza che può essere piena di virtù, può andare incontro allo sposo, può avere la fede, però: "Non vi ho mai conosciuto". Quindi è un problema d'intelligenza, è l'intelligenza che fa entrare. Se la stoltezza fa restare fuori, evidentemente è l'intelligenza quella che fa entrare. La vera intelligenza è amore, sia ben chiaro: chi ama è intelligente perché s'investe della situazione dell'altro. Il vero amore è questo, è proiezione del nostro pensiero sull'altro e quindi è immedesimazione nell'altro e quindi è vedere le cose dal punto di vista dell'altro. La chiave per entrare nel Regno di Dio è proprio questo vedere le cose dal punto di vista di Dio. Dio ha dato a noi il suo Pensiero, senza questo pensiero noi siamo completamente tagliati fuori dall'infinito, dall'eterno, dall'Assoluto, da Dio e restiamo nel piano animale. Dio ha dato a noi il suo Pensiero, per dare a noi la possibilità di guardare le cose dal suo punto di vista. Perché soltanto vedendo le cose dal punto di vista di Dio si entra nel Regno di Dio. Quindi non si entra per virtù nostra, per sacrifici nostri, per rinunce nostre, per decisione nostra, non basta tutto questo, non è opera di uomo, è opera di Dio. E l'opera di Dio richiede questo salto di qualità, questo pensare le cose dal punto di vista di Dio. Noi ci siamo detti che qui si rivela una impotenza da parte dell'autorità, quindi sopratutto una stoltezza, un errore, un errore d'intelligenza da parte dell'autorità e l'autorità è sempre in difetto d'intelligenza, proprio perché è autorità. L'autorità comanda, "autorità" viene da "autore" e nel Regno della Verità, l'autore è uno solo, è Dio. Chi si mette il vestito dell'autore, evidentemente nel regno dell'autorità, evidentemente è sempre in difetto d'intelligenza. Uno solo è il Signore, uno dolo è l'autore di tutto, uno solo è il Maestro. Uno che si dica maestro, autore che si dica quindi autorità, evidentemente è in difetto d'intelligenza. Ed è proprio questo difetto d'intelligenza che conduce all'incapacità di vedere il luogo in cui si trova Gesù. Trovare il luogo di Dio è sempre effetto d'intelligenza, perché è effetto di vedere le cose dal punto di vista di Dio. Per sapere dove è Dio, bisogna guardare le cose dal punto di vista di Dio. Altrimenti noi confondiamo, prima Dio lo cerchiamo nella creazione, poi nelle istituzioni, nelle persone, nel successo, però se vogliamo trovare il luogo in cui veramente c'è Dio e quindi giungere a trovare Dio e la sua presenza e il suo volto, noi dobbiamo guardare le cose dal punto di vista di Dio. In caso diverso questo ci è impedito. E questo impedimento, questa impossibilità lo rivela qui l'autorità. L'autorità qui invita, ordina che se qualcuno (persona) sapeva dove (luogo) Gesù fosse, lo denunciasse.