Sfruttare l'imprevisto per cambiare le abitudini | Crescita-Personale.org
L'essere umano, lo sappiamo, tende ad essere abitudinario. Questo è da una parte un bene perché permette di semplificare la gestione di una serie di gesti quotidiani, ottimizzando l'uso di energie fisiche e mentali liberandole per dedicarci ai compiti più complessi, sviluppare la creatività, promuovere la crescita personale, migliorare complessivamente la qualità della nostra esistenza
Guglielmo di Ockham (1285-1347) fu un frate francescano dalla vita avventurosa, che ebbe un ruolo di primo piano non solo in filosofia ma anche in politica, nello scontro tra papato e impero, e che oggi viene ricordato soprattutto per un principio metodologico che porta il suo nome, il “rasoio di
Famiglia d'origine: svincolo e impatto sulle relazioni sentimentali
Ripercorrendo la vita familiare di Victor Hugo e i romanzi del 1800 emerge come punto chiave dei passaggi generazionali lo svincolo dalla famiglia d'origine
Leggere un quadro attraverso la psicologia archetipica - L'Anima Fa Arte
Un’opera d’arte pittorica, un disegno, fatto da un artista, da un paziente o da un dilettante, assumono un significato particolare per l’occhio dello psicologo ed...
Le periferie come “spazi altri”. Psicopedagogia delle eterotopie in Michel Foucault
MeTis è una rivista internazionale in doppio formato digitale e cartaceo, il cui intento è promuovere l’apertura del mondo della formazione alle suggestioni, alle contaminazioni, al meticciamento, alle ibridazioni con tutte le scienze dell’uomo che ne possano allargare gli orizzonti di riflessione e problematizzazione, di sapere e azione, di scelta e di orientamento.
Le emozioni distruttive: lavorare con la rabbia - Psicosintesi Oggi
Ognuno di noi si trova a fare i conti con la rabbia nella nostra vita. La RABBIA ci porta a reazioni istintive. Ma la Rabbia in sé non è sempre negativa..
Psicologia del carnevale: le maschere psicologiche e l'arte di Pablo Picasso - L'Anima Fa Arte
Viva i coriandoli di Carnevale,bombe di carta che non fan male!Van per le strade in gaia compagniai guerrieri dell’allegria:si sparano in faccia risatescacciapensieri,si fanno prigioniericon...
Psichiatra, chi è e quando interviene - Crescita-Personale.it
Lo psichiatra è una figura molto importante, spesso indispensabile, nella diagnosi, cura e riabilitazione di disturbi mentali intervenendo in contesti specifici, anche in equipe con altri professionisti.
La perfezione non ti renderà libera/o - Psicoadvisor
Author Details Author Details Veronica Rossi Psicologa e mental coach, specializzata in psicologia alimentare, gestione dello stress, psicologia dell’ansia e della coppia. ... Leggi tutto
Ipocrisia e scelte morali: la flessibilità nel giudicare noi stessi e gli altri
Alcuni studi sull'ipocrisia hanno indagato sperimentalmente la tendenza a giudicare più duramente le trasgressioni commesse da altri rispetto alle proprie
Ipersensibilità emotiva: vivere con le emozioni a fior di pelle - Psicoadvisor
Author Details Author Details Maria Panico L \'Autore di questo articolo è uno psicologo o psicoterapeuta. psicologiainduttiva@libero.it Le persone ipersensibili spesso possono ... Leggi tutto
Il controllo delle emozioni - disturbo bipolare pagina!
Per molto tempo le emozioni sono state assimilate alla parte irrazionale dell'essere umano, a quel lato della persona difficile da controllare, che improvvisamente prende il sopravvento impedendoci di valutare secondo logica gli eventi e di perseguire in modo pianificato i nostri obiettivi. In realtà le emozioni sono costantemente presenti nella nostra vita ed in genere le sappiamo usare in modo costruttivo. Innanzi tutto è necessario prendere in considerazione l'intensità dell'emozione. Quotidianamente, ognuno di noi prova un'ampia gamma di affetti che hanno una lieve intensità, pensiamo alla gioia di vedere una persona amata, all'ansia di guidare in mezzo al traffico, alla curiosità di sapere le novità della vita sentimentale di un nostro amico. Queste emozioni non sono degli ostacoli ma, al contrario, forniscono degli stimoli per vivere, ci invogliano a mettere a punto delle strategie più adeguate per raggiungere degli obiettivi. Ad esempio, possiamo organizzare meglio i nostri impegni per dedicare più tempo al partner, possiamo scegliere la strada meno trafficata o orari più tranquilli per percorrere dei tragitti. Un discorso diverso vale per le emozioni molto intense, quali l'angoscia, il terrore, che ci obbligano ad interrompere bruscamente i nostri piani. A volte questo può essere vantaggioso. Le nostre emozioni ci guidano nell’affrontare situazioni e compiti troppo difficili e importanti perché possano essere affidate al solo intelletto, nel senso che ogni emozione ci guida all’azione in modo caratteristico, ci orienta in una direzione già rivelatasi proficua per superare le sfide ricorrenti della vita umana. Ma ciò non significa che dobbiamo lasciar loro il compito di gestire la nostra vita. Le emozioni senza controllo sono come dei cavalli senza briglie: non riescono a condurci in nessun luogo da noi desiderato e possono addirittura farci correre gravi rischi. Il saper controllare le proprie emozioni è alla base del benessere psico-fisico. I sentimenti estremi – emozioni che diventano troppo intense o durano troppo a lungo – minano la nostra stabilità. E’ normale e sano provare sentimenti negativi quali rabbia, ansia, tristezza; tali sentimenti possono diventare guide preziose per noi e spingerci a prendere le decisioni più opportune, ma è fondamentale che i sentimenti negativi molto intensi non sfuggano al controllo spazzando via tutti gli stati d’animo piacevoli. Il nostro sistema nervoso non ci consente di “prevedere" quale emozione ci travolgerà e in quale momento ciò avverrà, però ci mette in grado di controllare la durata dell’emozione che ci ha travolto. Innanzitutto, nel momento in cui ci sentiamo travolti da un’emozione è fondamentale riconoscere se siamo in grado di dominarla da soli o abbiamo bisogno di aiuto. Potremmo aver bisogno di colloqui con uno psicoterapeuta, di assumere dei farmaci per un periodo, o di entrambe le cose. Se così fosse, non esitiamo a rivolgerci ad un professionista che possa aiutarci, ne va del nostro benessere attuale e futuro. Se l’emozione che ci pervade è blanda e non interferisce in maniera significativa con lo svolgimento delle nostre attività quotidiane (famiglia, lavoro, tempo libero) probabilmente possiamo cavarcela benissimo da soli utilizzando alcune strategie: - Riconosciamo quanto prima gli episodi che scatenano i nostri stati d’animo negativi. L’ideale sarebbe riuscire a coglierli non appena cominciano a suscitare in noi sentimenti negativi, o al massimo subito dopo. Con l’esercizio costante non sarà difficile riuscirvi. - Se possibile, cerchiamo di intervenire sugli eventi che ci suscitano emozioni negative. Questa strategia può essere utilizzata solo su quegli eventi sui quali esercitiamo una qualche forma di controllo e ai quali possiamo porre rimedio tramite l’azione. - Apprendiamo delle tecniche di rilassamento. Possiamo applicarle nel momento in cui avvertiamo l’insorgenza di stati d’animo sgradevoli per noi. Anche in questo caso è fondamentale l’esercizio costante per poterle utilizzare al meglio nel momento del bisogno. Può essere utile, quando ci esercitiamo a rilassarci, far uso di immagini tranquillizzanti per sprofondare in uno stato di rilassamento completo. Ogni volta che ci esercitiamo utilizziamo la stessa immagine. Alla fine anche se ci troveremo in circostanze particolarmente difficili per noi saremo in grado di utilizzare la nostra immagine tranquillizzante come un modo per riacquistare il controllo. -- Fermiamoci sui pensieri che alimentano i nostri stati d’animo, mettendoli in discussione. Uno scoppio d’ira o un attacco d’ansia possono essere scatenati dalla prima valutazione di un evento; le successive valutazioni, fatte a “mente un po’ più fredda" possono aiutarci a ridimensionare la portata dell’evento e a mitigare il nostro stato d’animo. E’ importante però non lasciar trascorrere troppo tempo tra la valutazione iniziale e quelle successive: gli stati emotivi sono difficili da gestire se superano un certo limite. Quindi concediamoci pure un certo tempo per ripensare all’evento, ma facciamolo prima che l’emozione di cui siamo preda diventi incontrollabile. Dal momento che i pensieri che alimentano i nostri stati d’animo negativi spesso sono automatici e sfuggevoli è bene imparare ad annotarli, magari scrivendoli non appena ne diventiamo consapevoli. Può darsi che i pensieri si manifestino sotto forma di immagini, più che di parole, ma è importante descriverli nella maniera più precisa possibile. - Sostituiamo il lato negativo delle cose con un lato più positivo. Se una volta ci siamo sentiti incompetenti o comunque in difficoltà in una situazione non significa che lo siamo sempre stati o che lo saremo sempre. Pensiamo alle volte in cui abbiamo affrontato situazioni difficili con successo, tirando fuori il meglio di noi stessi. Pensiamo ai nostri punti di forza e non solo alle nostre debolezze. - Siamo possibilisti. Cominciamo con il sostituire parole che non danno possibilità di scampo – del tipo “o tutto o niente" – con parole più possibiliste, perché ognuno di noi ha punti buoni oppure cattivi, può avere successi oppure fallimenti. Appena ci accorgiamo di stare affermando di non essere in grado di fare qualcosa pensiamo a quello che guadagniamo e a quello che perdiamo se non ci diamo una chance. - Attenzione ai pensieri assoluti. Stiamo attenti alle parole “devo, dovrei, sempre, mai". Cerchiamo di sostituirle con parole relative quali “a volte, occasionalmente, forse". Chiediamoci: “Sto sopravvalutando le possibilità che tutto vada male? Faccio previsioni su cosa succederà in futuro invece di cominciare da zero e verificare ogni nuova situazione quando capita??. Nella vita c’è poco di assoluto. Anche nelle situazioni che riteniamo più problematiche potremo comportarci in modo da sorprendere noi stessi. - Distraiamoci. Il “mito dello sfogo" non è sempre valido. Non è detto che un “bel pianto" o uno scoppio d’ira ci facciano per forza sentire meglio. Al contrario, dopo potremmo sentirci più tristi e arrabbiati di prima. Le distrazioni invece possono spezzare la catena dei pensieri che perpetuano e alimentano i nostri stati d’animo negativi. Se siamo depressi distraiamoci concedendoci qualcosa che sia veramente piacevole per noi (che sia una mousse al cioccolato o uno spettacolo che tanto desideravamo vedere). Se ci sentiamo ansiosi o arrabbiati cerchiamo qualcosa che riesca a farci sentire “rilassati" e a scaricare la tensione in eccesso che sentiamo (rilassamento, attività fisica piacevole). Un altro metodo per distrarsi è quello di occuparsi degli altri: pensare per un po’ alle difficoltà delle altre persone può aiutarci a sdrammatizzare i motivi che sono alla base delle nostre sensazioni negative. Inoltre può essere utile pensare che lo stato d’animo negativo che ci ha colpito passerà da sé con un po’ di tempo e di pazienza. - Diciamoci delle cose positive. Parlare fra sé e sé positivamente può aiutare. Quando ci troviamo in situazioni difficili rammentiamoci che possiamo controllarle, che siamo in grado di guardare in faccia il problema mantenendo comunque il controllo. Complimentiamoci con noi stessi ogni volta che siamo riusciti a controllare le nostre emozioni negative in situazioni difficili. - Fissiamoci degli obiettivi a breve e lungo termine. Assicuriamoci che siano delle aspirazioni realistiche e non mete impossibili; ogni obiettivo a breve termine deve essere difficile ma accessibile – il genere di cose che possiamo ottenere, anche se con un serio impegno. Raggiungiamolo gradualmente e facciamo in modo di darci un’adeguata ricompensa per ogni passo che facciamo, magari un bel regalo. - Ricordiamo che non siamo degli oggetti passivi di fronte agli accadimenti della vita. Ognuno di noi è in grado, quasi sempre, di modificare le cose in suo favore. Se lo vogliamo davvero, con pazienza e impegno, possiamo modificare il corso della nostra vita. Luigi Mastronardi Fonte http://www.naturalismedicina.it/articolo.asp?i=445 -----------------°°°°°°°------------------- Per riuscire a controllare le emozioni, anziché vivere in balia di esse, è molto importante la valutazione che ne diamo. Il provare un'emozione è indicativo che qualcosa di importante, nell'ambiente o nei rapporti con gli altri, è cambiato. Bisogna prima di tutto prendere in considerazione qual è l'evento che origina in noi un'emozione. Siamo spaventati, cos'è stato a farci paura? Siamo eccitati, cosa abbiamo in programma di fare? In secondo luogo si deve pensare che tipo di persone siamo, cosa ci piace e cosa ci fa paura. Siamo molto timidi e detestiamo avviare una conversazione con uno sconosciuto? Siamo molto riservati e troviamo irritante il vicino di casa curioso? Siamo ansiosi e ci agitiamo quando i nostri familiari tardano a rientrare a casa? Infine, si dovrebbe riflettere su qual è la nostra modalità di reagire agli stimoli, come le nostre emozioni sono ascoltate e controllate. Questo è il compito più difficile perché richiede delle capacità introspet...
Il bene e il male, le due forze che muovono l'umanità | Neuroscienze.net
La cronaca quotidiana rende sempre più complicato raggiungere non diciamo la felicità, ma momenti di serenità e tranquillità dell’animo, un animo gettato in una landa deserta, continuamente sottoposto a un malessere esistenziale e a un bombardamento di stress, ansia, angoscia e sofferenza. Secondo una vasta letteratura che va dai primi filosofi agli autori moderni e […]
La sconcertante teoria della mente allargata, dove la coscienza non esiste - Galileo
Secondo l’ipotesi della mente allargata di Riccardo Manzotti, non esiste una separazione tra esperienza e mondo e contrapposizione tra esperienza e realtà
A questa domanda la maggioranza risponde parlando della propria dieta alimentare, a volte con un semplice aggettivo (bene, male, frugale, disordinato, poco, troppo...), a volte con dettagliata descrizione della filosofia che guida le scelte in merito. Ma nutrirci con gli alimenti in realtà è solo uno dei modi in cui lo facciamo, in quanto, oltre
Un riduzionista ritiene che un sistema complesso non sia nient'altro che la somma delle sue parti, per cui si può dar ragione del sistema "riducendone" la considerazione a quella dei singoli costituenti. Un antiriduzionista, al contrario, ritiene che il tutto sia maggiore della somma delle parti, per cui vi sono proprietà "olistiche" che non possono essere descritte in termini dei puri elementi costituenti
Nella vita ci creiamo molti attaccamenti, e legami a cui rimaniamo fedeli. Alcuni di questi hanno una finalità positiva, e ci stimolano a fare del nostro meglio. Tuttavia, se non facciamo attenzione, questi attaccamenti possono mandarci in...
ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI - PSICHE.ORG
Quanto l'attenzione e la concentrazione influenzano la vita di tutti i giorni? Come si possono allenare e tenere attive per ottenere ottime performance?