
Crescita Personale
La proprietà globale degli smartphone aumenta, ma il divario digitale persiste telefoni cellulari - smartphone - telefoni convenienti
Il rapporto evidenzia diverse tendenze chiave, tra cui:
Il possesso di smartphone è in aumento. Secondo il rapporto , il 55% della popolazione mondiale possiede ora uno smartphone, rispetto al 52% nel 2022. Questa crescita è guidata dal calo dei prezzi dei dispositivi e dalla crescente disponibilità di servizi Internet mobili. Cresce anche l’utilizzo di Internet mobile. Attualmente ci sono 4,6 miliardi di utenti di Internet mobile in tutto il mondo, rispetto ai 4,3 miliardi del 2022. Ciò rappresenta il 57% della popolazione globale, ma esiste ancora un divario digitale significativo tra le regioni. Il 4G è la tecnologia Internet mobile dominante. Il 69% dei possessori di smartphone in Nord America, Asia orientale e Pacifico utilizza dispositivi abilitati al 4G . Tuttavia, il 3G è ancora la tecnologia Internet mobile più comune nell’Africa sub-sahariana, nel Medio Oriente e nel Nord Africa. Miliardi di persone rimangono sconnesse. Nonostante la crescita dell’utilizzo di Internet mobile, circa 3,4 miliardi di persone rimangono non connesse. Ciò è in gran parte dovuto a problemi di accessibilità economica, alla mancanza di accesso alle infrastrutture e alla mancanza di competenze digitali. Il rapporto identifica inoltre diversi ostacoli all’ulteriore espansione degli utenti di Internet mobile. Questi includono:
Gizchina Novità della settimana
Unisciti a GizChina su Telegram Accessibilità: il costo dei dispositivi mobili e dei servizi dati rimane una barriera per molte persone, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Accesso alle infrastrutture: l’infrastruttura Internet mobile non è ancora disponibile in tutte le aree, in particolare nelle zone rurali e nei paesi in via di sviluppo. Competenze digitali: molte persone non possiedono le competenze digitali necessarie per utilizzare in modo efficace i dispositivi e i servizi Internet mobili. Problemi di sicurezza: alcune persone sono riluttanti a utilizzare i servizi Internet mobili a causa di preoccupazioni relative alla privacy, alla sicurezza e agli abusi online. Disponibilità di contenuti pertinenti. In molte parti del mondo mancano contenuti rilevanti nelle lingue e nelle culture locali. Queste barriere colpiscono in modo sproporzionato gli utenti più poveri, meno istruiti, rurali e femminili. Il rapporto evidenzia la necessità di affrontare queste barriere per raggiungere la connettività universale.
Un tempo c’erano l’ansia, la depressione, lo stress a segnare il perimetro dei disturbi mentali più conosciuti dalla popolazione, anche solo per avere un parente o un amico che ne soffriva. Oggi, con l’avvento del web prima e dei social dopo, anche il linguaggio del ‘benessere mentale’ cambia e sono arrivati nuovi termini ad allargare questo perimetro sempre più elastico. O altri già conosciuti dagli addetti ai lavori hanno cominciato a circolare in modo più intenso rilanciati da chi su Twitter, Instagram o TikTok fa divulgazione sulla salute mentale. La Giornata mondiale della salute mentale è l’occasione per passarne in rassegna alcuni, soprattutto quelli nuovi. L’Adhd o sindrome da deficit di attenzione; burnout o sindrome da burn-out; coping; Fomo o ‘Fear of missing out’, la paura di essere esclusi; Mindfulness o consapevolezza; Trigger e il ‘trigger warning (Tw)’, la reazione stressante a immagini e storie traumatiche.
L’Adhd o sindrome da iperattività e deficit di attenzione. E’ conosciuta dai medici dall’inizio del ‘900, è “un disordine dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell’adolescente, caratterizzato da iperattività, impulsività, incapacità a concentrarsi che si manifesta generalmente prima dei 7 anni d’età”, come evidenzia l’Istituto superiore di sanità (Iss). Con l’avvento del web e dei social, questo disturbo è stato spesso associato all’abuso di internet o dei videogiochi, ricevendo grande attenzione dai genitori allarmati.
Burnout o sindrome da burn-out è stata annoverata anche dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) tra le nuove problematiche di salute mentale dei lavoratori ed è la diminuzione di efficienza lavorativa legata alla mancanza di energia, spossatezza, stress e stanchezza, che può influenzare lo stato di salute e benessere delle persone. Una sorta di ‘esaurimento da lavoro’ che colpisce in particolar modo alcune professioni, come i medici sottoposti a turni massacranti.
Coping. Il termine deriva dal verbo inglese ‘to cope’ o fronteggiare. Si far riferimento alle capacità di una persona di avere delle strategie mentali e comportamentali per gestire, o appunto fronteggiare, situazioni problematiche. Si parla di ‘coping’ quando un soggetto percepisce un evento tanto più stressante quanto più si valuterà scarsamente adeguato a fronteggiarlo. “La psicologia della salute si è molto occupata di coping, – riporta la Società italiana di psicologia clinica medica – soprattutto in riferimento alla maniera in cui le persone affrontano il dolore e la malattia. Si è potuto costatare che la maniera in cui una persona vive la propria malattia influenza significativamente il personale stato di benessere psicofisiologico”.
Fomo o ‘Fear of missing out’ è la paura di essere esclusi o ‘tagliati fuori’ dalla cerchia di amici o conoscenti. Persone con alti livelli di ‘Fomo’ utilizzano maggiormente i social così da restare sempre connessi con quanto stanno facendo gli altri. Con il boom dell”io digitale’ è diventata sempre più una parola in tendenza nelle ricerche sul web. Si associa anche a Fobo o ‘Fear of better options’ la paura di non prendere le decisioni migliori.
Mindfulness o fenomeno mindfulness. E’ un termine inglese che indica la consapevolezza e permette di passare da uno stato di sofferenza ad una percezione soggettiva di benessere, grazie alla conoscenza profonda degli stati mentali. “Come sempre accade, tanto più qualcosa è di moda tanto più rischia di essere equivocato, banalizzato e a volte addirittura capovolto rispetto al suo effettivo significato – sottolinea l’Ordine degli psicologi del Lazio sul proprio sito – Il grande potenziale della mindfulness tuttavia non è oscurato né compromesso dagli utilizzi riduttivi o incompetenti, e quando ben comprese le pratiche di consapevolezza rappresentano una delle linee di sviluppo e una delle frontiere più vive, ricche e ‘generative’ nel panorama contemporaneo di ricerca sulla natura della mente e di lavoro su disagio”.
Trigger e ‘trigger warning’. Nel mondo dei social, usato con Tw o ‘trigger warning’, è una sorta di avvertimento. L’origine arriva da ‘to trigger’ o innescare, ovvero quando uno stimolo richiama alla mente una precedente esperienza traumatica. I trigger warning sui social o sul web permettono di scegliere se continuare la lettura o la visione di un contenuto, valutando la tenuta del proprio equilibrio psicologico in quel momento e preparandosi a gestire al meglio le proprie reazioni.