
Crescita Personale
Journaling: cos’è, a cosa serve, benefici Il journaling è una pratica che consiste nel tenere un diario o un registro regolare delle tue esperienze, pensieri, emozioni e obiettivi. Il suo scopo è aumentare la propria consapevolezza in diversi ambiti, come la sfera personale, professionale, organizzativa e così via. Questa attività può essere svolta in vari formati, tra cui analogico, con scrittura a mano, digitale su pc o smartphone (come vedremo in questo articolo) o persino tramite registrazioni vocali. Puoi scegliere il tuo modo di fare journaling in base ai tuoi obiettivi personali e alle tue esigenze, che si tratti di migliorare il benessere emotivo, la produttività o semplicemente esprimere la tua personalità o creatività. Non dev’essere necessariamente un’esercizio di scrittura lungo e complesso, può essere fatto anche registrando solamente parole, spunti, pensieri veloci, a seconda di quello che preferisci. Aggiornando quotidianamente il “diario”, si impara a focalizzarsi sulle cose che contano davvero e a eliminare le cose che distraggono, per sfruttare al meglio tempo, energie e risorse. Il journal può anche contenere un tracker per gli elementi che si desidera monitorare: come sonno, allenamenti, umore, fertilità, consumo di alcolici ecc. Ecco diversi vantaggi che possono essere legati a questa attività:
- Auto-consapevolezza: scrivere un diario ti consente di esplorare i tuoi pensieri, emozioni e esperienze. Offre l’opportunità di riflettere su ciò che sta accadendo nella tua vita e come ti senti a riguardo, sviluppando maggiore consapevolezza di te, delle tue preferenze, dei tuoi valori e delle tue abitudini. Il journaling può aiutarti a prendere decisioni più consapevoli nella vita quotidiana.
- Gestione dello stress: tenere un diario può essere un modo efficace per gestire lo stress e l’ansia. Scrivere su ciò che ti preoccupa o ti disturba può aiutarti a rilasciare tensione emotiva, come una sorta di “valvola di sfogo”.
- Monitoraggio dei progressi: puoi utilizzare il journaling per tenere traccia dei tuoi obiettivi personali, dei tuoi progetti e dei tuoi successi. Questo può aiutarti a mantenere la motivazione e a valutare i tuoi progressi nel tempo.
- Risoluzione dei problemi: scrivendo i tuoi pensieri e i tuoi problemi, puoi ottenere una prospettiva più chiara su come affrontarli e trovare soluzioni creative migliori.
- Creatività: il journaling può stimolare la creatività, poiché ti incoraggia ad annotare ispirazioni, fare brainstorming e tenere traccia delle tue idee creative, approfondendole e esplorandole. Puoi esprimerti come preferisci, attraverso disegni, poesie, foto, grafici o lettere.
- Sviluppo della capacità di scrittura: tenere un diario può essere una pratica utile per migliorare le tue abilità di scrittura, poiché incoraggia a scrivere regolarmente e a esplorare diversi stili e tecniche.
- Gestione emotiva: scrivere diario può consentirti di esprimere emozioni inespresse o sopite. Dare un nome alle emozioni aiuta a comprenderle e gestirle meglio.
- Memoria: tenere un registro dei tuoi pensieri e delle tue esperienze può aiutarti a conservare ricordi importanti e preziosi.
Non cambierà solo il tuo mondo interiore ma anche l’ambiente in cui vivi
Cambierà il modo in cui ti rapporti con le persone. Il giorno in cui inizierai a volerti bene non soffrirai la solitudine, avrai sconfitto la paura dell’abbandono e del rifiuto, avrai sconfitto la paura del fallimento, la paura di non essere abbastanza… ma abbastanza per chi? Quando imparerai a volerti bene capirai che tu sei già abbastanza, lo sei per te stessa e i retaggi del passato non possono mettere in dubbio il tuo valore.
Non avrai paura del confronto perché riuscirai non solo ad accettarti per ciò che sei ma anche a rispettarti. Da quel momento inizierai a fare una cernita nelle relazioni. Avrai ben chiaro il fatto che gli altri non possono riempire nessun vuoto; se ti manca qualcosa, questo qualcosa non si colma con ciò che risiede all’esterno bensì con quello che già appartiene a te. Le relazioni non colmano dei vuoti, semplicemente accompagnano, regalano affetto e creano dei momenti di autentica condivisione. Momenti di reciprocità e di crescita.
In tutti i rapporti che portiamo avanti, che siano con amici, colleghi, parenti o amanti, non abbiamo bisogno di grandi paroloni, regali o gesti eclatanti, tutto ciò che ci serve è onestà emotiva. In fondo non chiediamo molto quando pretendiamo semplicemente di essere riconosciuti nel nostro valore, di essere accolti per ciò che siamo e non per ciò che si aspettano da noi. Purtroppo, troppo spesso, gli altri ci desiderano o ci respingono solo in base a ciò che facciamo (o non facciamo) per loro.
Pubblicità
I legami sono fortemente condizionati dalle aspettative, se le infrangiamo, se per un attimo smettiamo di essere ciò che vogliono gli altri e iniziamo a pensare a ciò che desideriamo per noi stessi, allora la relazione diventa burrascosa. Allora è lecito chiedersi: non è triste dover dare qualcosa in cambio, dover rinunciare a parti di sé, per ricevere un po’ di vicinanza e considerazione? A questo punto, non sarebbe meglio stare da soli? Rinunciare all’altro piuttosto che a se stessi e ai propri bisogni?
Ogni volta che ci accontentiamo di una relazione che mortifica i nostri bisogni, che non ci fa sentire liberi di esprimerci, stiamo mancando di rispetto a noi stessi, al nostro valore di persone complete e degne di stima. Qui di seguito ti riporto alcuni esempi che potrebbero farti aprire gli occhi sull’equilibrio delle relazioni che instauri.
La storia insegna che si può arrivare morti alla morte. E che questo avviene perché si vive in modo difforme rispetto alla propria natura. Specularmente insegna che vi si arriva vivi se si vive in modo conforme alla propria natura. Qual è la natura specifica degli esseri umani? È quella di non avere una natura specifica. Si può quindi concludere che la specificità, seguendo la quale viviamo in modo conforme alla nostra natura e arriviamo vivi alla morte, è la libertà.
La libertà si compone di tre qualità: consapevolezza, creatività, responsabilità. Ora, visto il tema che stiamo trattando, mi soffermo in particolare sulla consapevolezza in quanto chiave indispensabile per arrivare vivi alla morte. Praticare la consapevolezza significa lavorare sulla propria interiorità operando coltivazione di sé, concentrazione, attenzione, vigilanza, raccoglimento, silenzio, riflessione, meditazione: un insieme di pratiche che può essere detto “esercizi spirituali” o anche “pratica di consapevolezza”.
Se ti parlo di “tradimento”, sicuramente ti verrà in mente un partner infedele che ha segretamente un amante, tuttavia sono moltissimi i modi in cui il nostro partner può tradirci. Il tradimento non è solo sessuale.
Pubblicità
Ogni volta che il partner sminuisce i nostri sentimenti, sta tradendo il nostro valore. Ogni volta che il partner non ci ascolta, tradisce la nostra stima Quando l’altro calpesta i nostri sentimenti, tradisce ciò che nutriamo per lui/lei Insomma, nelle relazioni disfunzionali il tradimento è dietro l’angolo. I valori traditi sono la stima, il rispetto, la fiducia, i sentimenti, l’unione e soprattutto, il valore personale. Se nella coppia non ci sentiamo ascoltati, compresi, stimati e amati e continuiamo a stare con chi ci fa soffrire, allora anche noi stiamo tradendo noi stessi!
A distanza di tempo, la psicosi acuta può ripresentarsi?
«In realtà bisogna distinguere situazioni diverse: può manifestarsi come caso isolato ma può essere anche il preludio di disturbi psichiatrici gravi come schizofrenia, disturbo bipolare o ancora disturbo schizzoaffettivo. Può quindi configurarsi, in questi casi, come un primo episodio che rientra ma che in seguito, mesi o anni dopo, riemerge come un disturbo psichiatrico e, purtroppo, cronico. Ci sono poi forme in cui si ripresentano solo episodi psicotici brevi non associati a patologie, ma sono davvero molto rare».