
Crescita Personale
La critica costruttiva
Le persone sottostimano il desiderio altrui di ricevere critiche costruttive, anche se, a ruoli invertiti, si rendono conto della loro utilità: basti pensare anche solo a quando scopriamo di essere andati in giro per ore con un pezzo di insalata incastrato tra i denti e ci chiediamo perché nessuno si sia sognato di farcelo notare, salvo poi renderci conto che siamo i primi a farci scrupoli analoghi.
Siamo restii a fornire il feedback, sia per il timore di essere percepiti negativamente, sia perché dare dei suggerimenti richiede un certo sforzo, e gli esseri umani sono portati a evitarli, soprattutto quando non vedono un buon motivo per compierli.
Il motivo della mancata critica non è solo il timore di creare imbarazzo nell'altra persona, ma anche la sottovalutazione dell'impatto positivo che il loro intervento potrebbe avere. In altre parole, non pensiamo che la nostra azione possa avere un effetto particolare nella vita altrui, quindi evitiamo di compiere uno sforzo in questa direzione.
In fine alcune persone sono effettivamente restie ad accettare critiche, quindi proiettano questa loro idiosincrasia sull'interlocutore, che invece magari le riterrebbe utili. Per tutti questi motivi sottostimiamo il desiderio degli altri di ricevere suggerimenti, anche critici: ci è più comodo e ci risparmia molti problemi.
In conclusione: il valore della critica è molto più chiaro a chi la deve ricevere che a chi è in condizione di fornirla. Come si può uscire da questo gap? In modo relativamente semplice: si diventa più propensi a dare i feedback quando veniamo invitati a metterci nei panni degli interlocutori, proprio perché in questo modo diventa chiaro sia l'effetto positivo di una critica costruttiva sia il desiderio di riceverla. In caso di difficoltà, quindi, si può utilizzare questa tecnica per ottenere i tanto agognati suggerimenti per migliorare il nostro lavoro.
L’adulazione può essere collegata all’invidia, perché gli adulatori sono invidiosi, ma più subdoli ed esperti. Come gli invidiosi, cercano in modo indiretto di privare qualcuno di qualcosa, ma lo fanno in modo nascosto e apparentemente amichevole.
Da un lato, c’è la lingua bulimica che cerca elogi smodati per ottenere favori, mentre dall’altro c’è la lingua biforcuta dell’invidioso, che trasforma la lusinga in maledizione. L’adulatore indossa una maschera per trasformare il desiderio di criticare in complimenti entusiastici verso la persona che sta adulando.
Perché l’attività fisica mantiene il cervello in salute e stimola la neurogenesi?
Christiane Wrann, allora ricercatrice post-dottorato che lavorava con Spiegelman ha mostrato che il muscolo “comunica” in qualche modo con il cervello durante l’attività fisica. Quando le cellule muscolari producono irisina, quest’ultima aumenta i livelli di un’altra proteina chiamata fattore neurotrofico cerebrale (BDNF, dall’inglese Brain-derived Neurotrophic Factor) nell’ippocampo, una delle prime regioni del cervello a subire alterazioni nelle malattie neurodegenerative. Lì il BDNF favorisce la salute e la crescita di sinapsi e neuroni, aiutandoli a maturare e migliorando la plasticità delle sinapsi.
https://www.nationalgeographic.it/perche-attivita-fisica-mantiene-il-cervello-in-salute